2014/07/24

1969/07/24 195:18:18 GET (18:50:18 IT): Ammaraggio

A 2385 km dalla Terra, Columbia sgancia il modulo di servizio, mentre viaggia a 34.260 km/h. In Italia sono le 18:22 del 24 luglio 1969.

Tredici minuti dopo, alle 18:35, le ultime parole di Aldrin prima del blackout radio: “See you later”, “Ci vediamo dopo”. Apollo 11 frena usando la resistenza aerodinamica dell’atmosfera. La sua velocità viene convertita in calore, che non incenerisce la capsula, protetta dallo scudo termico, ma produce intorno al veicolo una cortina d’aria ionizzata che blocca i segnali radio.

Vista del modulo di comando da un aereo ricognitore.

Disintegrazione del modulo di servizio.

Vista dall'interno della cabina di Apollo 11.

Passano sei minuti di silenzio prima che, alle 18:41, uno degli aerei da ricognizione avvisti Apollo 11, ma non c'è ancora il contatto radio. Ne passano altri tre prima che il comandante della missione Neil Armstrong risponda alle chiamate via radio. La frenata termica è superata: si ode un bang sonico, percepito a bordo della portaerei Hornet che attende di recuperare gli astronauti.

Alle 18:47 viene confermata l'apertura di tutti e tre i paracadute.


Fonte: Uss-hornet.org.


Alle 18:50 la capsula Apollo ammara, sia pure sottosopra, con la punta in giù: gli astronauti sono appesi alle proprie cuccette, legati dalle cinture. I galleggianti gonfiabili, predisposti per quest'evenienza, ci mettono 8-10 minuti a raddrizzare la capsula. Gli elicotteri raggiungono Apollo 11.






Gli uomini rana si tuffano dai velivoli e installano un galleggiante intorno alla capsula raddrizzata. Collins dice via radio: “Stiamo bene tutti e tre, fate con comodo”.




Un sub indossa una tuta anticontaminazione biologica, apre il portello e butta dentro tre tute analoghe: precauzione contro ipotetici batteri lunari.




I tre astronauti in tuta anticontaminazione escono dalla capsula ed entrano nel canotto accanto al veicolo che li ha portati fino alla Luna.



Sollevati uno a uno all'elicottero con un verricello, vengono portati a bordo della Hornet.







Da lì vengono isolati in una speciale cabina di quarantena, dove resteranno fino al 10 agosto.


Parlano con il presidente Nixon.


Finito il cerimoniale, inizia la lunga attesa in isolamento.